A chiunque si chieda della ubicazione della parrocchiale di san Giovanni la risposta che si riceverà sarà sicuramente che è quella chiesa ubicata al corso Campano, proprio di fronte al palazzo del Municipio.
Pare una risposta scontata ad una domanda ovvia ma non sempre è stato così.
E’ convinzione comune che si tratti di una delle prime, se non la prima, chiesa di Giugliano. Ovviamente mia opinione, espressa in un articolato post, è che la primogenitura spetti alla parrocchiale di sant’Anna edificata da esuli liternini attorno al VI/VII secolo.
Ambedue le chiese le troviamo citate nel testo “Serie rationes decimarum italiae sec. XIII e XIV”, la descrizione delle somme che le singole chiese dovevano versare alla diocesi di Aversa, ovvero ambedue erano esistenti alla fine del 1200, al pari di altre.
La sua ubicazione era l’edificio sacro che oggi ospita la parrocchiale santa Maria delle Grazie.
Come è giunta d essere ubicata in luogo ove oggi si trova?
Ne da ampia notizia don Agostino Basile informandoci che tutto nasce agli inizi del 1600.
In quel periodo la chiesa, poichè si trovava lontano dall’abitato, aveva il sacramento e i sacramentali nella chiesa di santa Sophia.
Al pari delle altre tre Parecchie, prima che fosse posta in atto la riforma che stabiliva la platea dei parrocchiani con criterio geografico invece che per nuclei familiari. Riorganizzazione avviata nel 1601 e conclusasi nel 1616 con l’obbligo per i fedeli di ogni parrocchia di provvedere a dotare le rispettive chiese delle suppellettili utili allo svolgimento del sacro ufficio e trasferendo nelle rispettive chiese il Sacramento e i Sacramentali.
Tutte ottemperarono meno i preposti alla parrocchia di san Giovanni che, al 1623, continuavano a tenere Sacramento e Sacramentali nella chiesa di santa Sophia, probabilmente per la distanza tra la parrocchia e il centro cittadino.
Ovviamente questa coabitazione non poteva durare a lungo e i dissidi tra il parroco di san Giovanni, Pietro Paolo Magliola, e il clero di santa Sophia portarono al trasferimento di ogni occorrente alla celebrazione nella cappella beneficiale di sant’Andrea, poi nella parrocchiale di sant’Anna ed infine nella cappella beneficiale della Maddalena.
A questo punto, siamo nel 1648, la decisione del Magliola che cominciò ad edificare la nuova chiesa di san Giovanni al centro del paese, chiesa che venne definita san Giovanniello. Vi trasferì Sacramento e Sacramentali e cominciò ad officiare lasciando a beneficio della chiesa gran parte del suo patrimonio.
La chiesa fu completata il 31 dicembre 1673 dal nuovo parroco Francesco Pragliola.
Ma le cose continuarono a non filare per il verso giusto.
La chiesa era stata edificata nel territorio di pertinenza della parrocchia di sant’Anna e per la qualcosa, con atto notarile del 1640, era previsto…“che il Parroco di S. Anna avesse potuto per comodo de’ suoi figliani far uso del Sacramento e Sacramentali di detta Chiesa”.
La cosa disturbava le funzioni del nuovo parroco di san Giovanni, Nicola Sergio, che pensò bene di edificare una nuova chiesa a pochi passi da quella edificata dal Magliola, di fronte alla cappella della Maddalena. Le dedicò a Maria Incoronata ma assunse subito la denominazione di san Giovanni Nuovo e, nel novembre del 1724, vi trasferì.
Era un destino avverso e conflittuale quello che caratterizzava la chiesa e cosi il nuovo parroco, Alessandro Micillo, ritenne opportuno ritornare nel vecchio edificio, che a quel punto aveva assunto la denominazione di san Giovanni vecchio, stipulando una nuova convenzione con il parroco di sant’Anna che prevedeva che quest’ultimo, per la cifra di ducati sei annui, non avesse mai potuto mettere parola nelle cose della chiesa di san Giovanni. Atto del 17 agosto 1745.
Cosi la chiesa denominata san Giovanni nuovo fu abbandonata e poi venduta dal novello parroco, Giuseppe Micillo, che utilizzò la somma recuperata per edificare la canonica affianco alla chiesa che finalmente aveva trovato la sua collocazione che ancora conserva.
Nella immagine la pala commissionata dalla famiglia Cacciapuoti nella seconda metà del 1400 per la Chiesa di san Giovanni a campo oggi esposta nel Museo Diocesano di Aversa
Antonio Pio Iannone