Ritrovato un Antifonario datato 1522

Ritrovato un Antifonario datato 1522




Titolo

Il titolo di tale Cinquecentina, bisognosa di restauro e mutila di frontespizio, doveva essere «Antiphonarium[de tempore]secundum Curiam Romanam … revi­sum ac ordinatum per fratrem Hieronymum Cribellium. Venetiis: impensis Luceantonij de Giunta, 1522. XII kl. octobris». Lo indicherebbe un elenco di opere dell’editore e soprattutto il colofon dove si legge: «Explicit vo­lumen antiphonarii de tempore et una cum aliquibus hymnis notatis sum­ma cura: longissimisque vigiliis perfectum correctum inprime revisum: et emendatum. Impressumque Venetiis Impensis nobilis viri domini Lu­ce­antonj de giunta florentini. Anno incarnationis dominicae McccccxxII. Kl. octobris».

L’interessante volume, testimone negletto di un passato religioso canoro vissuto da numerosi canonici all’AGP, presenta in pessima condizione la rilegatura ma non i fogli. Il primo dei suoi piatti in legno di pioppo conserva solo un pezzo legato al dorso e privo del cuoio che lo rivestiva, mentre il secondo è integro ma ha un brandello di cuoio, fermato da cinque borchie, una centrale e quattro angolate distanti cm. 3,5 dai suoi margini.

Editore

Il tipografo-editore dell’Antiphonarium è Lucantonio Giunta, nato a Firenze nel 1457 e morto a Venezia nel 1538. Sposatosi con

Francesca di Soldano, da cui ebbe due figlie e due figli (Tommaso, Giovanni Maria), si trasferì a Venezia nel 1477 ove prima lavorò come cartaio e in seguito (1499/1500) aprì una tipografia in società con il fratello Bernardo, con Battista e Silvestro Torti, Giorgio Arrivabene e Amedeo Scoto, stampando soprattutto libri liturgici e testi in volgare.

Xilografo

Lo xilografo del prezioso Antifonarium è verosimilmente “maistro Lunardo” (Leonardo Bellini?), miniaturista anche di codici (sec. XV-XVI) così accurato da procurarsi l’ammirazione di committenti facoltosi e la predilezione dei dogi e delle confraternite di Venezia.

Dimensioni

L’Antiphonarium ha queste dimensioni: cm. 22,5×39.

Foliazione

I suoi fogli (f.), stampati sul recto (r.) e sul verso (v.), hanno la numerazione solo sul recto. Essi assommano a ff. [25 n. n.] + 327, dove ai numeri romani (ff. I-XXI) seguono quelli arabi che ogni tanto si mutano in romani oppure sono omessi.

Caratteri e inchiostro

L’Antiphonarium, che abbonda di abbreviazioni (es. ü invece di um),  è stampato con caratteri gotici maiuscoli e minuscoli. I testi liturgici (eccetto molte iniziali), i clichés, le chiavi, il Si bemolle, la guida e le note musicali sono impressi con inchiostro nero; invece le rubriche, il tetragramma, parte del colofon, molte iniziali fatte con volute serpentinate o linee curve, sono marcate con inchiostro rosso.


Melodie gregoriane

Le melodie dell’Antiphonarium sono scritte sul tetragramma aperto dalle chiavi di Do o Fa sulla quarta, terza o seconda linea. Nei fogli 1-25 n. n. (il penultimo foglio manca) la Cinquecentina riproduce il Salmo 94 musicato in 14 «Responsaria per anni circulũ notata» (il primo parzialmente mutilo), terminanti con il Gloria Patri, eccetto l’ultimo che termina con il Requiem aeternam (ff. 1-27). Un Responsorium particolare si trova al Mattutino di Natale. Fino al f. 327r seguono gli inni, le antifone, i responsori di Avvento, Natale ed Epifania con le Ottave, Quaresima, Passione, Settimana Santa, Pasqua e Pentecoste con le Ottave, Corpus Domini, Tempo Ordinario. Il volume si chiude con il colofon (f. 327v)

Xilografie

Ornano l’Antiphonarium un’antiporta ai tempi liturgici (f. 1v.) e dodici artistiche xilografie su tali tempi o loro solennità:  nove xilografie sono capilettere di responsori brevi e di qualche antifona, tre illustrano altrettante solennità.

  1. Antiporta: f. 1v., cm. 23,2×33,2

Crocifissione. La xilografia è attribuibile a «Lunardus», come indicherebbe un volto umano (autoritratto?) disegnato nel quarto di luna che sovrasta il braccio sinistro della croce; invece un volto umano (l’editore ?) entro il sole lucente sovrasta il braccio destro. Sul capo di Cristo arde una fiamma. La fascia fra la semplice cornice esterna e quella tortile interna contiene sei personaggi biblici, uno (a figura totale) nei quattro angoli e uno (a mezzo busto) nel centro dei lati verticali fra due grifoni alati, coppa con fuoco, bucranio, mezzo bucranio e grotteschi con puttini. I primi due personaggi hanno alla base cartigli con proprie frasi cristologiche, invece l’ultimo ha il cartiglio in alto. Eccone la successione.

Lato sinistro dall’alto

  1. Isaias e cartiglio: «Et cum iniquis reputatus est» (Is 53,12);
  2. Zaccarias e cartiglio «Et appenderunt mercedem meam triginta argenteos» (Zc 11,12).
  3. Paulus e cartiglio «Non enim me iudicavi scire aliquid inter vos nisi Christum Iesum et hunc crucifixum» (1 Cor 2,2).

Lato destro dall’alto

  1. Ieremias e cartiglio «Dabit percutienti se maxillam saturabitur obprobriis» (Ger 3,30).
  2. Ioelis e cartiglio «Zelatus est Dominus terram suam et pepercit populo suo» (Gl 2,18).
  3. Lucas e cartiglio «Beatae steriles et ventres qui non genuerunt et ubera quae non lactaverunt» (Lc 23,29).

Il lato orizzontale superiore della cornice raffigura due vasi floreali arabescati, mentre l’inferiore (da sinistra) tre specchiere con Gesù risorto apparso alla Madre in casa (I), a Maria Maddalena (II), a Pietro conferendogli il pastorato universale (III).

Entro la cornice tortile, fatta di due linee ritmate da cerchi, si trova l’effigie di Gesù crocifisso con in basso a destra la Madre e a sinistra Giovanni Evangelista. Due angeli ne raccolgono il sangue nella coppa sotto le sue mani, un altro lo raccoglie dal petto, un quarto sta presso il suo fianco destro; ai piedi della croce giace un teschio; in lontananza si scorgono due colline, l’una brulla, l’altra con edifici a cupola e minareto, un lato del tempio di Gerusalemme; fra le colline è tracciata la via del Calvario.


  1. Capilettere e Figure

Sono 12 xilografie (9 capilettere e 3 figure) di eventi liturgici. Di ognuna indico il foglio (f.), la capilettera o la figura con parte della sua frase, il disegno, lo xilografo, le dimensioni.

  1. 1r: E: capilettera di «Ecce nomen dñi venit de longĩquo…(Is 30,27)» (I Domenica d’Avvento, I Vespri, antifona al Magnificat); xilografia: Isaia e il Verbo-Messia (Lunardus?), cm. 9,2×11 ,5.
  2. 1v: A: capilettera di «Aspiciens a longe: ecce video dei potentiam venientēm…(cfr Is 28,14; Ger 4,26; 10,13; Ap 1,7 ecc.)» (I domenica di Avvento, Mattutino, I responsorio del I Notturno); xilografia: Daniele e il Messia giudice (Lunardus?), cm. 9,2×11,5.
  3. 40v: H: capilettera di «Hodie nobis celoŗu rex de virgine nasci dignatus est …» (Natale, Mattutino, I responsorio del I Notturno); xilografia: Natività (Lunardus?), cm. 9,5×11,5.
  4. 52v=53v: Figura, xilografia: Lapidazione di S. Stefano (Lunardus?), cm. 8×11,5.
  5. 70r: E: capilettera di «Ecce agnus dei: ecce qui tollit peccata mundi… (Gv 1,9)» (Ottava di Natale, Mattutino, I responsorio del I Notturno); xilografia: Circoncisione di Gesù (Lunardus), cm. 9,2X11,2.
  6. 77r: H: capilettera di «Hodie in iordane baptizato domino aperti sunt celi… (cfr Mt 3,13-16» (Epifania, Mattutino, I responsorio del I Notturno); xilografia: Adorazione dei Magi (Lunar. F. = Lunardus Fecit), cm. 9,2×11,5.
  7. 173v: I: capilettera di «In die qua tu dñe dixisti: noli timere… (Gen 15,1 ecc.)» (Domenica delle Palme, Mattutino, I responsorio del I Notturno); xilografia:Entrata trionfale di Gesù in Gerusalemme (Lunardus?), cm. 9,5×11,5.
  8. 208r: A capilettera di «Angelus domini descēdit de celo… (Mt 28,2» (Pasqua, Mattutino, I responsorio del I Notturno); xilografia: Risurrezione di Gesù (Lunardus?), cm. 9,2×11,2.
  9. 237v: Figura, xilografia: Ascensione di Gesù (Lunardus?), cm. 8×11,5.
  10. 247r: D: capilettera di «Dum complerentur dies pentecostes… (At 2,1)» (Pentecoste, Mattutino, I responsorio del I Notturno); xilografia: Discesa dello Spirito Santo sugli apostoli (Lunardus?), cm. 9,2×11,5.
  11. 260r: C: Capilettera di «Confirmat hoc mysterium sacrarius scripture…» (SS. Trinità, Mattutino, I responsorio del I Notturno); xilografia: SS.Trinità (Lunardus?), cm. 9,2×11,5.
  12. 271r: Figura, xilografia: Sacerdote che celebra la messa (Lunardus?), cm. 8×11,5.

Scheda sulla raffigurazione e sul volume che la contiene

a cura di p. Gennaro Antonio Galluccio osb