PREMIO SAN GIULIANO 2013

PREMIO SAN GIULIANO 2013




 

Il Premio Cultura San Giuliano 2013 tra riflessioni e Alta Fedeltà

“Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui”.

È con questa frase di Ezra Puond che il prof Tobia Iodice chiude l’undicesima edizione del Premio Cultura San Giuliano: un riconoscimento a tutti coloro -diplomati e laureati- che hanno conseguito il massimo dei voti. E non mi piace parlar di sacrificio in quanto il dovere di arrivare al top, per ogni studente, è un atto dovuto sia verso i genitori che fanno sforzi notevoli per mantenerli sia verso questa città che spera in un riscatto attraverso l’operato che queste eccellenze si appresteranno a compiere durante il prosieguo professionale. Una folla straripante ha occupato la Sala Teatro del 1° Circolo Didattico di Piazza Gramsci, dove, oltre i familiari, parenti ed amici si è registrata la presenza di tanta gente che erano lì per il piacere di esserci, in quanto la serata di premiazione regala momenti di notevole pathos, grazie agli ospiti premiati, ed elargisce attimi di puro spettacolo, regalatoci da due grandi interpreti della musica leggera e del Bel canto e che rispondono al nome di Giovanna Ferrara e Orazio Taglialatela Scafati.
E un uomo disposto a lottare con tutte le proprie energie per non vedere sfiorire la sua creatura è, senza alcuna ombra di dubbio, il Presidente della Pro Loco città di Giugliano in Campania: Mimmo Savino.
Il professor Savino sono anni che si barcamena, talvolta con mezzi propri, per continuare a far sì che ogni anno il consueto ed atteso appuntamento non cada nell’oblio. Oblio che è calato, ahinoi, sulla nostra città.
Vado in sede per saperne di più, specialmente per ciò che concerne il futuro.
Presidente, anche quest’anno un grande successo; tanti patrocini morali ma poca sostanza in termini di quattrini. Dal suo discorso finale emerge una doppia chiave di lettura: da una parte si avverte l’orgoglio ad andare avanti, dall’altra le sempre più vistose difficoltà finanziarie sembrano smorzare il suo entusiasmo. Cosa dobbiamo attenderci per il prossimo anno? Lei ha ribadito la volontà, a malincuore se me lo concede, di rimettere nelle mani dell’Amministrazione questa sua invenzione pur di non vederla morire. Mi chiedo e Le domando: ma davvero sta vagliando questa eventualità?
Ormai, a distanza di 11 anni, la manifestazione si è consolidata e quindi possiamo dire che la città, ma soprattutto i ragazzi, aspettano questo evento. Certo le difficoltà non sono poche. Tutto, infatti, si basa sul volontario di pochi che credono nell’iniziativa. Di conseguenza a volte ci si sente scoraggiati, specialmente quando ci si confronta con istituzioni e politici che non comprendono che investire in cultura, oggi, è l’unico modo per far crescere una popolazione. Cedere il premio all’amministrazione significa comunque dare a questa iniziativa un futuro ed una continuità, anche quando la Pro Loco, titolare della iniziativa, non se lasentisse più di continuare.
Indubbiamente le parole, non di circostanza, del Presidente Della Repubblica la gratificano di questo suo sforzo, portato a compimento insieme a tanti collaboratori, ma l’Amministrazione giuglianese, se ancora si può così definire, come ha risposto alla sua richiesta di aiuto? Devo dire che da subito la nostra associazione ha interagito con la commissione straordinaria. Certo è passato un po’ di tempo prima che i commissari si rendessero conto che la nostra associazione, al di la delle referenze istituzionali, come l’adesione all’UNPLI (Unione Nazionale Delle Pro Loco d’Italia), l’iscrizione nel Registro Nazionale e regionale delle associazioni di promozione sociale e alla Camera di Commercio, in circa quindici anni ha svolto più di 250 eventi rivolti alla promozione della cultura e della salvaguardia del patrimonio artistico storico e delle tradizioni locali. La commissione straordinaria si è quindi mostrata sensibile alle nostre sollecitazioni e ci è stata vicina con un contributo per l’organizzazione del premio; modesto, in quanto riesce a coprire a stento le spese per i trofei ai ragazzi ed i premi alla carriera.
Perdoni se ritorno sul vile denaro: ma se non ci fosse volontà alcuna da parte dei politici che, si spera (o forse no), riprenderanno a governare questa città, Lei andrebbe avanti senza contributi?
Con l’impegno e la passione si possono fare molte cose ma non si può affrontare l’organizzazione di un premio che vede coinvolti in media 50 fra laureati e diplomati nonché personalità importanti che meritano una dignitosa ospitalità.
Sempre nel suo breve intervento finale ha manifestato il desiderio di lasciare il suo incarico di Presidente a favore del Dr Tobia Iodice, responsabile delle attività culturali ed attualmente Vice Presidente. Lei è davvero stanco di lottare? Io non ne sono tanto convinto, in verità.
Sono anni che nei vari consigli di amministrazione e nelle assemblee propongo di rinnovare, soprattutto a livello di vertice. Purtroppo, come ho detto nel mio intervento, vorrei dare all’associazione una sicurezza sul suo futuro al fine di evitare sempre più di esporre il consiglio ad anticipazioni economiche per mantenere in vita l’organizzazione. La nostra associazione, con la sua sede aperta al pubblico, fornisce dei servizi al cittadino e non solo, di conseguenza, con una apposita convenzione si potrebbe programmare più serenamente il futuro, ed in tal modo i giovani del C.d.A. potrebbero prendere il mio posto e lasciare che, dopo circa trent’anni di impegno per questa città sfortunata, io possa dedicare il tempo che mi resta alla pittura, che mi manca molto, a causa di questa “proloquite”, malattia che colpisce molti presidenti di ProLoco.
Che Lei sappia, esiste un tale riconoscimento in altre parti di Italia?
No. Il Premio Cultura San Giuliano Martire non ha paragoni nel pur vasto panorama di premi disseminati qua e là lungo lo Stivale. Ci sono tanti premi, per le cose più disparate, ma un riconoscimento assegnato a dei ragazzi per i successi che essi hanno conseguito nello studio è un vanto di cui solo la città di Giugliano può fregiarsi.
La serata è stata condotta con una verve scintillante da Tobia Iodice, il quale, con l’abituale facilità dialettica e con una competenza non comune ha intervistato ed intrattenuto gli ospiti graditi e prestigiosi che per questa edizione si sono visti assegnare il premio. Da sottolineare che il video introduttivo, dove scorrevano le foto dei ragazzi premiati, è stato curato da Pino Faiello.
La cerimonia ha visto sul palco la dottoressa Lucia Del Mastro, che ha scoperto una sostanza, la Triptolerina, che permette alla donne colpite da cancro al seno, e che per tanto si devono sottoporre a devastanti sedute di chemioterapia, di non perdere la speranza di essere madri nonostante il calo di fertilità. Da rimarcare che la ricercatrice cilentana, notevolmente emozionata, è di stanza al San Martino di Genova, e questo la dice lunghissima sulle sue doti. La ricercatrice, poi, non ha mancato di sottolineare come, per il problema dell’elevata incidenza dei tumori nelle nostre zone, urge un archivio dei malati e delle vittime di cancro, in modo da avere chiara e precisa l’idea di quali siano le neoplasie più diffuse in modo da poter intervenire in maniera mirata nella bonifica.
Prezioso il lavoro svolto dietro le quinte da Sara Savino ed AnnaMaria Pianese.
Le luci e l’audio sapientemente curati da Massimiliano Concilio.
Il secondo momento toccante si è registrato quando sul palco è salita la Dottoressa Rossella Bottone, funzionario delle Nazioni Unite per i rifugiati, che ha raccontato, non senza commozione, delle sue esperienze vissute negli sperduti territori dove l’essere umano vale meno del costo di una pallottola. La Bottone ha fatto trasparire, senza fraintendimento alcuno, la sua spiritualità ed il suo sapersi donare agli altri, soprattutto quando, incalzata dalle domande di Tobia che tra l’altro le chiedeva se mai si fosse chiesta dove fosse finito il Dio Onnipotente che assiste imperterrito a questi eccidi senza fine, ha risposto con candore ma senza esitazione che è proprio in quei frangenti che ha scoperto, ancor di più, la presenza di Nostro Signore, in quanto la Vita avrà sempre il predominio sulla cultura della Morte: la Vita continua ad averla vinta a dispetto dell’uomo. Parole che davvero hanno scosso l’animo dei presenti.
Poi, per poter assegnare il premio ad un grande dello spettacolo, a sua volta figlio di un monumento del Teatro, e vale a dire Luigi De Filippo, si è dovuti andare a Roma: motivi di calendario ne hanno impedito la presenza fisica ma il video di Giuseppe Branca non ha intaccato di un oncia il calibro dell’ospite, che ha mostrato la sua gratitudine per il riconoscimento, che ricordiamolo è il Premio Speciale Alla Carriera “Giovan Battista Basile” e che nella motivazione declamava: “… per aver saputo coniugare tradizione ed innovazione nell’arte del Teatro”. Luigi De Filippo raccoglie un testimonio non facile ma il suo spessore artistico non teme confronti con la sua celeberrima discendenza.
Ma veniamo ai veri protagonisti di questa manifestazione che sono gli studenti: a loro la splendida scultura, opera del M° Carlo Melodia, che rappresenta il sole cumano, simbolo e tradizione di una città che vive nel buio dell’indifferenza.
Per la consegna della scultura, a questi fuoriclasse dello studio, si sono alternati sul palco il Commissario Straordinario Dott. Luigi Colucci ed il Comandante dei Vigili Urbani Dott.ssa MariaRosaria Petrillo.
È d’obbligo citarli tutti cominciando dai laureati: Teresa Cacciapuoti (Chimica e Tecnologie Farmaceutiche), Giuliana Gagliardo (Chimica e Tecnologie Farmaceutiche), Mariangela Granata (Chimica e Tecnologie Farmaceutiche), Lucia Mautone (Giurisprudenza), Marco Trombetti (Matematica), Caterina Saporito (Scienza Biologica), Luca Lanzillo (Ingegneria Meccanica), Ciro Laezza (Management E Controllo D’Azienda), MariaRosaria Lumiero (Scienze Dello Spettacolo E Produzione Multimediale).
Passiamo ad elencare i diplomati: Giuseppe Borzacchiello, Amodio Carleo, Alessandra Chianese Stefania Cecere, Gianluigi Comparone, Chiara Criscuolo, Feliciano Di Biase, Claudio Di Marino, Girolama, Fammiano, Raffaele Granata, Dario Laezza, Carmine Lauri, Simona Makoski, Nello Manna, Manuela Margiotta, Antonella Marino, Ylenia Micillo, Luigi Miraglia, Antonella Nardelli, Carlotta Nardiello, Christian Nasti, Marco Palladino, Alessia Panico, Antonio Pennacchio, Federica Schettino, Sara Signore, Giovanna Speranza, Elena Tambaro, Paola Trinchillo.
Tra una premiazione ed un’intervista si sono esibiti i due talenti canori giuglianesi che hanno deliziato e raccolto applausi a piene mani: inizia Giovanna con Città Vuota; poi Orazio rende omaggio a Gabriele D’Annunzio (su cui si è cimentato da par suo Tobia Iodice con un raffinato libro che ha come titolo: Tutte Le Sfumature Della Rosa, che ha ricevuto commenti entusiasti e plauso sia dalla critica che dagli estimatori del Vate sparsi in nel Continente) con ‘A Vucchella. Ed a questo proposito che incontro Tobia Iodice.
Tobia, con questa tua ultima fatica letteraria hai ottenuto riconoscimenti e notevoli soddisfazioni. A quanto una presentazione a Giugliano?
Sono in tanti, bontà loro, a chiedermelo. Ci sto pensando. Mi piacerebbe fare qualcosa di diverso dalla solita presentazione, con i relatori che parlano ed il pubblico che si annoia; vorrei fare qualcosa di nuovo. Comunque, entro la fine dell’anno certamente qualcosa organizzerò.
Per ritornare sul tema del Premio San Giuliano voglio chiederti: nel corso  di questi anni hai avuto il piacere e l’onore di incontrare personalità del mondo dello spettacolo che hanno segnato pagine indimenticabili nel loro campo. C’è stato qualcuno/a che particolarmente ti ha colpito per la sua personalità o  per il suo essere antidivo?
Tutti i vincitori del Premio Basile hanno rappresentato per me una sorpresa. Tra questi, tuttavia, ne ricordo tre: il primo è il prof. Andrea Ballabio, attuale presidente della fondazione Telethon. Uno scienziato di fama mondiale con una dolcezza ed una gentilezza unica, senza la minima spocchia. Il secondo è Alfonso Iaccarino, un poeta della cucina innamorato della Campania e della ricchezza dei suoi prodotti. Il terzo è Isa Danieli, l’ultima grande diva del teatro campano. Ebbe per me parole bellissime, fu di una generosità e di una cortesia unica, ed ancora oggi, quando mi capita di risentirla, ricorda Giugliano e la serata di premiazione con grande affetto.
Ultimo, in ordine di tempo, hai incontrato Luigi De Filippo: che  impressione hai avuto trovandoti di fronte ad un personaggio, che rappresenta  una tradizione teatrale che non ha eguali nel mondo intero?
Anche lui è stato gentile, disponibile, ed inoltre quando ha visto il nostro premio è rimasto sbalordito dalla sua bellezza ed ha avuto parole lusinghiere. Non ti nascondo però che nelle risposte che ha dato alle mie domande si è incensato un po’ troppo per i miei gusti!
Il Presidente della ProLoco, Mimmo Savino, vorrebbe lasciare il suo ruolo per darti spazio come responsabile. Io non sono sicuro che effettivamente abbia questa intenzione, ma qualora ci fosse questo passaggio di consegne saresti  pronto ad assumerti questa responsabilità?
Mimmo è l’energia e la forza fatta persona. È instancabile quando deve fare qualcosa; pronto ad ammazzarsi pur di portarla a termine. Il contrario di me, che soffro di una pigrizia cronica e che quindi ho bisogno di chi mi sproni e mio scuota. Diciamo che insieme siamo una “coppia di fatto” che si completa.
Un’ultima domanda: quanto lavoro è nascosto dietro l’organizzazione di  questo premio, che vede il clou nella serata di premiazione?
Non è esagerato dire che dal giorno seguente al Premio noi cominciamo già a preparare l’edizione dell’anno seguente. Ti basti pensare che lo scorso anno la serata di premiazione ci fu il 29 ottobre e noi alla metà di novembre, meno di 15 giorni dopo, andammo già al teatro Cilea per contattare ed invitare Luigi De Filippo! Il pubblico, com’è giusto che sia, vede la festa, gli ospiti, i vip, non sa che dietro c’è un anno di lavoro, di sacrifici, di amarezze ma anche di sfide entusiasmanti.
Ancora un brano di Giovanna,“Sono Come Tu Mi Vuoi”, ad intervallare sentimenti ed emozioni.
Ogni momento di questa serata è stato immortalato, incorniciato per meglio dire, dalle splendide fotografie di Raffaele Russo, AKA SuperFoto Lello.
Il finale travolgente, che li ha visti duettare con La Voce Del Silenzio, è stato devastante e coinvolgente, grazie all’onda d’urto di Orazio e la soavità di Giovanna. Standing Ovation più che d’obbligo.
Da complimentarci per lo splendido, nonché atteso, buffet finale offerto da Gusto.
Pochi giorni dopo la serata di premiazione giunge in sede un plico dal Quirinale -Segretariato Generale Della Presidenza Della Repubblica Servizio Rapporti Con La Società Civile- a Mimmo Savino; all’interno della busta si trova un cofanetto con una Medaglia ed una lettera che recita: Egregio Professore, ho il piacere di trasmetterLe l’unita medaglia che il Presidente della Repubblica ha voluto destinare, quale suo premio di rappresentanza, alla XI edizione del Premio Cultura San Giuliano Martire. L’occasione mi è gradita per farLe giungere, insieme con l’augurio sentito per il successo dell’iniziativa, i più cordiali saluti. Firmato: Il Capo Del Servizio Dott.ssa Adriana Longhi.
Chiudo con due appelli.
Appello terrestre: Non tutti sanno che la ProLoco può essere aiutata con donazioni che poi, in larga parte, saranno scaricabili; e che si può contribuire, affinché queste iniziative di richiamo nazionale non abbiano termine, procurandole il cinque per mille, sempre attraverso la dichiarazione dei redditi, ma questa volta, come tutti sapranno, senza costi aggiuntivi. Quindi diamoci da fare, nel nostro interesse.
Appello extraterrestre: Caro Giuliano, tu che sei stato eletto nostro Patrono e sei Santo dal un bel po’ di anni, potresti fare in modo che questa città, di oltre centoventimila martiri viventi, poco beati ma tra non molto santi come te, possa entrare nelle tue grazie, e magari, visto che sei in zona, potresti chiedere al tuo Padrone di casa darci una mano affinché il nostro splendido territorio non diventi il più esteso Campo Santo del pianeta?

Filippo Di Nardo