“Pasquale a ciuccia”

“Pasquale a ciuccia”




L’incendio a casa di “Pascale ‘a ciuccia”
Era la vigilia di Natale (24 dicembre 1969) quando in un piccolo locale, sito in via Concezione 15, scoppia un incendio. Il locale è l’abitazione di Pasquale Mancino, meglio conosciuto come “Pascale ‘a ciuccia”, che di professione fa il mendicante. La mattina di quel giorno, come tutti gli altri giorni, Pascale era uscito per andare a guadagnarsi il pane delle feste. Sono le 13,15 quando qualcuno vede uscire dalla porta di quel piccolo e misero “vascio” un filo di fumo. Subito vengono avvisati i carabinieri e quando questi arrivano sul posto subito buttano giù la porta e cercano di salvare il salvabile. Tra la sorpresa generale è che il misero terraneo improvvisamente si è trasformato nella casa della befana. Prima sono venuti fuori dei calzini, pieni di monetine da 10, 50 e 100 lire, e poi da tegami e padelle banconote da 1.000, 5.000 e 10.000 lire per un ammontare di circa 6 milioni di lire. Il danaro veniva preso in consegna dai carabinieri e portato in caserma. Quando qualche ora dopo il povero “Pascale ‘a ciuccia” è tornato a casa, gli hanno narrato l’accaduto, lui piangendo ha raggiunto la caserma dei carabinieri. Il giovane tenente Cagnazzo e il maresciallo Passiatore lo tranquillizzavano assicurandogli che avrebbero provveduto a depositare il danaro in una banca e trovargli una nuova sistemazione. Ma su quest’ultima decisione non ha voluto sentire ragione ed è tornato nella sua bicocca annerita dal fumo, senza letto e mobili. E “Pascale ‘a ciuccia” ha continuato a vivere lì, in quel inospitale antro, fino al giorno della sua morte avvenuta il 9 aprile 1975. (racconto tratto dal quotidiano napoletano “Il Mattino”; foto n. 1 dal settimanale “Gente”, foto n. 2 da “Il Mattino”.