Mostra d’arte Presepiale

Mostra d’arte Presepiale




Carlo Melodia e la mostra d’Arte presepiale

 

Il Palazzo di Città ha ospitato i suoi capolavori

Carlo Melodia è una persona conosciuta e stimata da chiunque abbia avuto modo di conoscerlo e scoprire la sua umanità, ed è per questo e altro, che è ben voluto da tutti.  La sua formazione professionale ha origini lontane, e precisamente nel 1973, quando consegue il Diploma di Maturità Professionale come tecnico della Lavorazione delle Ceramiche all’Istituto IPSIA di Capodimonte: non un istituto qualsiasi, quindi. Durante il percorso studentesco collabora con le più rinomate fabbriche artistiche di Capodimonte, ed attinge una notevole esperienza con i maestri Mollica/Visconti, De Palma, il Maiello e tanti altri, non pinco pallini qualsiasi, che lo indottrinano come meglio non si potrebbe. Facendo retromarcia scopriamo che nel 1969 –periodo in cui è alle prese per l’accettazione alle facoltà universitarie- lavora a Gattinara (Vercelli), nella prestigiosa industria di ceramiche Pozzi, come decoratore e smalterista. Dopo aver conseguito la maturità professionale apre un suo laboratorio per la lavorazione di porcellane artistiche, dove per oltre 30 anni si completa ed affina le sue indubbie capacità; dopodiché lo trasforma in studio d’arte. Negli anni a seguire insegna attività di ceramica nell’istituto Fratelli Maristi ed anche alla G. B. Basile, di Giugliano: città dove ovunque ti fermi ad ammirare un “argomento” religioso trovi la sua firma, e prepara gli studenti agli esami di qualifica per l’IPSIA Caselli di Capodimonte. Non si contano, dicevamo, i suo capolavori, e citarli tutti non è possibile, ma ci piace ricordare i quadri votivi del campanile della chiesa di S. Matteo, a Ponte Riccio; la Madonna Delle Catene, con i due “Purgatori” in quel di Marano; le mattonelle votive quali la Misericordia, Santa Rita ed il restauro della Madonna della Mercede, nella Collegiata di Santa Sofia, opera a cui fu tagliata la mano e trafugata unitamente al Bambino; le stazioni della Via Crucis di Giugliano, e si potrebbe continuare ancora per molto.

Suo è anche il Sole Cumano, che i ragazzi di Giugliano, diplomati e laureati col massimo dei voti, ricevono nella serata loro dedicata e che non ha riscontri in Italia, chiamata da quasi vent’anni: Premio Cultura San Giuliano; invenzione del Presidente Mimmo Savino.

Come ci ricorda lo stesso Carlo Melodia il periodo più fecondo, che ha portato artisti di chiara fama, quali Sanmartino, Mosca, Vaccaro, è stato quello del tardo Barocco; ed è proprio a quel contesto storico che Carlo ha voluto ispirarsi, per cogliere in tali opere la contemplazione idilliaca, l’ideale arcadico, la composta accettazione della povertà, così come la malinconia e l’ironia, insieme alla semplicità e naturalezza dei personaggi i quali, pur nella loro eterna staticità, esprimono tali sentimenti.

Ed è con il dovuto rispetto che il M° Melodia, con lo sguardo sempre rivolto alle opere di Lorenzo Vaccaro, Matteo Bottigliero e Carmine Lantriceni, a sua volta ha cercato, riuscendoci alla grande, di riproporre quei personaggi che, trasudando sentimenti e gli stati d’animo della gente del popolo, non mancano però di esprimere un inquieto moto dell’anima.

Questa ennesima personale di Melodia tra ceramiche e terracotta, formata da pezzi unici ed originali e che rientra nelle attività dell’amministrazione comunale in collaborazione con la Pro Loco città di Giugliano, si è tenuta, dal 29 Novembre al 10 Dicembre, nel Palazzo della Città, altrimenti detto il Comune, al Corso Campano, ha registrato un numero incredibile di visitatori che ben volentieri si sono soffermati per ammirare e chiedere informazioni al maestro il quale, non faceva mistero di aver preparato tutto il “contesto presepiale” in circa un anno di lavoro, giacché questa, a suo dire, sarà la sua ultima esposizione. Sinceramente, conoscendo la passione che lo infiamma, non ci credo più di tanto. Almeno me lo auguro.

Da sottolineare come i personaggi esposti, tra figure tipiche dell’epoca, quali la venditrice di uova, la “castagnara”, il suonatore di Violino che chiede elemosine, l’acquaiola e tanti altri, siano stati rivestiti con abiti del tempo, di pregevole fattura sartoriale; mentre altri riscontrano finimenti in oro zecchino. Questo per ribadire il valore in sé, oltre la raffinatezza dei manufatti.

Alla fine della nostra breve chiacchierata Carlo ha tenuto a ringraziare il fratello Gerardo, e ci ha segnalato il nome dei due suoi giovani allievi: Salvo Visone e Paolo Pezzella, di cui sentiremo parlare per la loro valentia.

Filippo Di Nardo