La serata di gala della XVII ed. del Premio Cultura San Giuliano

La serata di gala della XVII ed. del Premio Cultura San Giuliano




Il Premio San Giuliano Martire agli studenti

Alla Giuglianese che canta l’omaggio della città

 

Gli applausi scroscianti e calorosi hanno sigillato, in maniera naturale ma non scontata, la diciassettesima edizione del Premio Cultura San Giuliano Martire.

Per coloro che non ne fossero a conoscenza diciamo che, durante la manifestazione svoltasi il 17 Ottobre scorso nella Sala Teatro del 1° Circolo Didattico di Piazza Gramsci con il patrocinio  della presidenza del Senato, del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Campania, dell’Istituto San Pio V° e dell’U.N.P.L.I. Napoli (Unione Nazionale ProLoco), nonché della Presidenza Del Consiglio Dei Ministri, sono stati premiati i Laureati e Diplomati giuglianesi, che hanno concluso il personale ciclo di studio con il massimo voto. Ricordiamo inoltre che l’originaria sede per questa serata, nei suoi primi anni, è stata la Chiesa Collegiata di Santa Sofia.

Ogni anno, oltre che premiare gli studenti eccellenti, viene pure attribuito, a personalità campane che si sono distinte nel proprio campo, il “Premio Speciale alla Carriera G. B. Basile”.

Ma non solo: da alcuni anni viene assegnata una Borsa di Studio, messa a disposizione dalla famiglia Guerrera in memoria del Prof. Vincenzo, ad un/a laureato/a in Medicina e Chirurgia.

Le congratulazioni finali sono state rivolte sia agli studenti che alla Pro Loco città di Giugliano la quale, con tenacia e caparbietà al titanio, ogni anno deve affrontare un vero e proprio Steeplechase per non far morire una celebrazione che non ha eguali in tutto lo Stivale.

Alle nuove eccellenze ci rivolgiamo con occhi supplicanti affinché non vengano attratte dalle sirene di un espatrio che impoverirebbe ancora oltre il territorio, ma che contribuiscano al suo risorgimento con qualità, professionalità e competenza.

Al Presidente Mimmo Savino, e alla Pro Loco tutta, indirizziamo il nostro grazie per quello che riesce a fare; sapendo che già sta guardando al prossimo anno. E sì: pare facile far partire un invito ed organizzare la serata, ma assemblare i vari interpreti, studenti e premiati, risulta davvero di ardua risoluzione.

Un ringraziamento più che doveroso dobbiamo rivolgerlo all’Amministrazione Comunale, nella persona del sindaco Antonio Poziello, sempre pronto e disponibile ad appoggiare con le proprie forze le attività della nostra Pro Loco.

Per questa edizione 2019 si sono registrati sedici laureati e ventisei diplomati: chi volesse ammirarli da vicino e saperne di più può farsi una galoppata sul sito della Pro Loco di Giugliano.

Prima di riportare i nomi dei due omaggiati col premio G. B. Basile dobbiamo subito dire che la Borsa di Studio è stata consegnata all’affascinante Michela Padovano.

E veniamo alla serata. Tobia Iodice, Vice Presidente Pro Loco, ha introdotto, con la consueta maestria, tutti i giovani; dopodiché, visibilmente emozionato, e chi non lo sarebbe al cospetto di una eminenza di siffatta portata, ha chiamato sul palco  Giulio Tarro per l’assegnazione, e questo è il tredicesimo anno, del Premio G. B. Basile. L’esimio professore ha ricevuto dalle mani dell’onorevole Antonio Iodice, Presidente Onorario dell’Istituto San Pio V°.

Lo presentiamo in maniera bignamica, giacché riportare quanto da lui fatto sarebbe impresa impossibile. Professore di Virologia Oncologica dell’Università di Napoli; Primario Emerito dell’ospedale Domenico Cotugno di Napoli. Tarro è considerato il “figlio scientifico” di Albert Bruce Sabin, ultra famoso per aver sviluppato il diffuso vaccino contro la poliomielite. Per primi hanno studiato l’associazione dei virus con alcuni tumori dell’uomo presso l’Università di Cincinnati, Ohio, dove Giulio Tarro è stato collaboratore di ricerca presso la divisione di virologia e ricerche per il cancro del Children Hospital e quindi assistente professore di ricerche pediatriche del College of Medicine. Ricercatore per il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e del National Cancer Institute (USA) a Frederick, Maryland, è stato antesignano della diagnosi e della terapia immunologica dei tumori e coordinatore dell’ipertermia extracorporea in pazienti con epatite C per il First Circle Medicine di Minneapolis. Ha scoperto la causa del cosiddetto “male oscuro di Napoli”, isolando il virus respiratorio sinciziale nei bambini affetti da bronchiolite.

Ma il vero fiore all’occhiello della serata si è rivelata il Soprano Anna Pirozzi, che si vista consegnare il premio dal Prof. Domenico Pianese, Vice Sindaco della città di Giugliano. Difatti, come sottolineato dal Presidente Savino, questa è la prima volta che il premio alla carriera viene assegnato ad una giuglianese. Lei, che da giovane si è trasferita in alta Italia, adesso è cittadina del mondo.

La sua splendida carriera internazionale è iniziata da pochi anni ma il suo palmares già riscontra successi planetari. Anche per Anna Pirozzi dobbiamo operare una sintesi artistica poiché le sue performance si susseguono a ritmo vertiginoso e sempre in Top Class.

Dopo il trionfo al Festival di Salisburgo, nelle vesti di Abigaille

(Nabucco) e con la direzione di Riccardo Muti, sta calcando i più prestigiosi

palcoscenici italiani ed internazionali. Alcuni dei suoi importanti impegni recenti includono Tosca, alla Deutsche Oper Berlin; Nabucco al Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia e all’Arena di Verona; Elisabetta I in Roberto Devereux al ABAO Bilbao ed Elvira, in Ernani, al Teatro dell’Opera di Roma. Nel 2016 ha debuttato al Teatro Alla Scala (Lucrezia Contarini ne I Due Foscari); dopodiché alla Bayerische Staatsoper di Monaco (Amelia in “Un Ballo In Maschera); al Royal Opera House di Londra (Leonora ne Il Trovatore) e alla San Francisco Opera (Maddalena nell’Andrea Chénier).

Sicuramente abbiamo tralasciato qualche palcoscenico ma possiamo dire che il suo 2020 sarà ancor di più impegnativo: sarà, tra uno scalo e l’altro, a Melbourne, Liegi, al Teatro Carlo Felice di Genova; poi ancora in Australia, ma a Sydney, poi a Montecarlo, Amsterdam e via cantando.

La gentilissima Anna Pirozzi è stata precedentemente accolta dal Presidente del consiglio comunale, Avv Luigi Sequino in rappresentanza del sindaco, nella Sala Consiliare del Comune, dove ha ricevuto in omaggio una scultura rappresentante una donna gravida, simbolo della città, e dove si è esibita, in maniera evocativa e magica, dapprima con Vissi D’Arte, da Tosca, e poi pur non essendo suo il registro vocale, in: O Mio Babbino Caro, del Giacomo nazionale.

Tutti in piedi per una Standing Ovation che ha avuto un significato profondo oltre che di ringraziamento per una artista che nasce in questa terra (ex Campania Felix) e porta il bel canto nel mondo, che invidia i nostri compositori ma che non può toglierci la Voce.

Filippo Di Nardo