LA DINASTIA GIUGLIANESE DEI CIMMINO CELEBRI ORGANARI

LA DINASTIA GIUGLIANESE DEI CIMMINO CELEBRI ORGANARI




LA DINASTIA GIUGLIANESE DEI CIMMINO CELEBRI COSTRUTTORI DI ORGANI E ARCHITETTURE MUSICALI
Quando la scuola musicale Napoletana raggiunse la sua massima espressione, Giugliano contribuì a questa eccellenza che si sviluppó a cavallo tra sei e settecento con l’apporto di alcune importanti famiglie di artigiani come i Cimmino e i De Martino ; una tra le più importanti dinastie di organari del regno di Napoli e forse d’Italia furono sicuramente i Cimmino (o Cimino) il cui capostipite fu Felice Cimmino che fondó la fabbrica e ideò il monogramma “FC” con il quale anticipava la grafica pubblicitaria e il concetto di “logo” di due secoli , la produzione proseguirá fino al secolo XIX per cinque generazioni.
Fabio Sebastiano Santoro , musicologo, primo storico giuglianese e parente dei Cimmino parlando di Felice Cimmino riporta : «…parlano l’opre sue per tutto il Regno, e fuori, essendo le sue virtuose fatiche gionte fin nella Corte del Rè a ricever l’onore d’esser lodate dall’Invittissimo Carlo VI, Imperator regnante, che nell’arte della musica attigne l’ultime mete della perfezione; ed in vero ha egli talmente arricchito l’organo di nuove, e belle invenzioni, che conforme hà seminato di sé un’onorata fama per tutta l’Europa, non può dubitarsi, ch’abbia ella à durare gloriosamente per molti secoli ..》
ma l’epoca d’oro di questa arte è stata sicuramente il periodo Barocco con la realizzazione degli organi all’ interno delle grandi fabbriche monumentali costituite dalle bellissime chiese dell’epoca , dai conventi e talvolta dai saloni degli opulenti palazzi signorili (anche nel palazzo baronale di Giugliano esiste ancora oggi un organo quasi sicuramente realizzato dai Cimmino) ;
I Cimmino installano nella Giugliano del XVII° secolo una vera e propria industria dell’Organo che occupava personale altamente specializzato ; come confermato dagli studi dello storico Pio Iannone si rileva nella cittadina la presenza di manodopera specializzata per specifiche lavorazioni come gli “zingari” per le canne metalliche , o gli islamici per alcune lavorazioni particolari di pietre e madreperla ; un elemento che identifica i manufatti dei Cimmino, è il citato monogramma “FC” riportato sulla canna centrale dei loro organi.;
Questi strumenti in molti casi diventano delle vere e proprie Architetture di Interni ad alto impatto scenografiche e dal raffinato Design , erano destinati oltre che all’ aerea Napoletana agli altri Stati Italiani preunitari ed a vari paesi Europei come l’Austria ; tra i vari incarichi la “ditta” Cimmino realizzó nel 1711 un organo per l’imperatore d’Austria ,nel 1714 un altro per la chiesa del Carmine Maggiore di Napoli; nel 1738 i Cimmino con Azzolino della Ciaia grande musicista dell’epoca , costruirono il grande organo per la chiesa di S. Stefano a Pisa . Nella sua città di Giugliano Fabrizio Cimmino realizzò l’organo in Santa Sofia ,ad Aversa quello della chiesa della Concezione; l’alta qualità dei manufatti unita ad una indubbia capacità di “marketing” portò questa dinastia con la loro fabbrica di organi a realizzare opere eccelse all’interno dei piu’ importanti e rappresentativi siti dell’epoca, sono documentate innumerevoli opere dalla Calabria al Trentino, dal Lazio alla Puglia , dalla Toscana a vari stati esteri ;
Nel secolo XVIII l’opera di Felice è continuata dal figlio, Fabrizio, che nel 1734 presenta un innovativo progetto d’organo, mai realizzato per la Cappella Reale di Napoli ; ideò inoltre un singolare strumento con concerti di flauti prodotti dalla forza dell’acqua costruito nel 1746.
Seguendo la tradizione di famiglia Francesco figlio di Fabrizio ; ricostruì l’organo nel 1774 per la chiesa dei SS. Severino e Sossio a Napoli la cui cassa fu decorata nel 1779 dall’indoratore Giacomo Cajozzi; nel1779 realizzò l’organo della chiesa dell’Annunziata a Napoli; Francesco si interessò tra l’altro di restauri di organi precedenti sempre con estrema maestria ; Ultimi discendenti dei Cimino, furono Antonio e Alessandro;
Arch. Francesco Russo