IUNIANO ???

IUNIANO ???




IUNIANO

A prima vista sembrerebbe il toponimo Giugliano scritto con un piccolo errore invece è proprio scritto esattamente Iuniano.

È il nome di una località donata da Arechi II di Benevento alla chiesa di santa Sophia di Benevento.

È contenuto in un saggio a firma di Alessandro di Muro pubblicato in Quaderni Friulani di Archeologia XVIII/2008 intitolato “Curtis, territorio ed economia nel mezzogiorno meridionale longobardo (secoli VIII-IX).

Si legge dei beni posseduti da un gastaldo di nome Waccone, siamo nell’VIII secolo, il quale possiede beni in casa Gentiana, zona della attuale masseria Sanseverino ed un’altra Eigenkirche, ovvero una chiesa proprietaria praticamente un edificio di culto medioevale fatto erigere da laici (nobili locali, conti, duchi e addirittura re) per motivi privati, intitolata a san Benedetto, in loco Casa Gentiana, dotata di un “campum de Porcari, pratum quod dicitur Porcile et XII familias servorum, evidentemente legati all’allevamento di suini, oltre ad alios etiam servos et ancillas suas in predicta Casa Gentiana habitantes”

Quello che, poi, ha attirato maggiormente la mia attenzione è la lettura della cartina ove sono rappresentati i beni donati alla chiesa di santa Sophia di Benevento da Arechi II di Benevento.

Tra questi vi è indicato, appunto, IUNIANO.

La localizzazione sulla cartina lascia poco spazio alla immaginazione e al dubbio: indica l’ubicazione di Giugliano. A sud di Capua e del Volturno e a nord di Napoli.

Da una lettura delle due cartine possiamo dedurre che la zona indicata come ubicazione della casa Gentiana e quella della località denominata Iuniano è la zona oggi Giuglianese.

Se collochiamo la donazione abbiamo altri indizi: Arechi II ricopre la carica di Duca di Benevento dal 758 al 787, fonda la chiesa di santa Sophia intorno al 762.

Quindi la donazione può essere avvenuta solo dopo il 762 e prima del 787.

Collocata proprio in questo spazio temporale sono le notizie che ci hanno tramandato il Santoro nel suo lavoro Canto Fermo (1714) e Agostino Basile nelle sue Memorie della terra di Giugliano (1800):

Scrive il Santoro nell’ambito della descrizione dei fatti riguardanti Alfonso d’Aragona: “…avrebbero preso Re Alfonso a man salva nel proprio letto nella antica casa , o Torre utile del padrone, della quale sin d’ora si scorgono le reliquie nella piazza dove si dice il Pozzo, una delle antiche fabbriche come quello, che fu edificato nell’anno 777”

Basile aggiunge : “ Di questi due pozzi, quello situato nella Piazza del Trivio grande è antichissimo, cavato nel 777 e si rileva ancora da una pietra incisa , come dicono, nel medesimo pozzo, detto perciò il pozzo vecchio , e precisa che “è fuori d’ ogni dubbio essere stato ( Giugliano) ne secoli di mezzo, un Feudo Longobardo”.

Nel lasso di tempo innanzi indicato, quindi, vi era un agglomerato, feudo longobardo, dotato di un pozzo realizzato nell’anno 777.

Ma il toponimo Iuniano quale genesi potrebbe avere?

La enciclopedia Treccani riporta che i Latini iuniani costituivano una categoria in cui erano compresi gli schiavi manomessi, secondo una lex Iunia Norbana, probabilmente del 1° sec. a.C., che conferì loro la libertas latina, assimilandoli quasi in tutto ai Latini delle colonie. I Latini iuniani avevano lo ius commercii, mancavano del connubium e della testamenti factio attiva, con il conseguente ritorno del loro patrimonio al patrono iure peculii. La condizione dei Latini iuniani fu soppressa nel diritto giustinianeo.

Ma in Occidente la vigenza diretta del Corpus fu limitata ai territori di tempo in tempo posti sotto il dominio bizantino mentre i Longobardi lasciarono alle popolazioni autoctone la libertà dell’uso del diritto romano. Ovviamente il dono di una località e delle popolazioni in essa dimorante, la località iuniana donata alla chiesa di santa Sophia, poteva solo riguardare popolazioni non Longobarde e, quindi, l’uso del toponimo riferito alla località sorta attorno al pozzo del 777 potrebbe avere una notevole probabilità.

Vi è una diffusione del toponimo?

Navigando in rete vi la conferma a questa domanda : toponimo diffuso anche se non in maniera copiosa. Evidentemente stava ad indicare proprio località abitate da latini affrancati la cui condizione permane in epoca longobarda con la caratteristica della impossibilità a trasmettere i beni in maniera ereditaria e il ritorno di questi al padrone, in questo caso alla chiesa di santa Sophia di Benevento.

In conclusione la località denominata Iuniano compresa tra i beni donati da Arechi II alla chiesa di Santa Sophia di Benevento potrebbe identificarsi con il nucleo abitato sorto intorno il pozzo cavato nel 777 nella piazza del Pozzo, nei pressi della chiesa di santa Sophia di Giugliano.

ANTONIO PIO IANNONE