installazione artistica eco-balla

installazione artistica eco-balla




di Maria Savarese 

ECO-BALLA è un’installazione realizzata per denunciare il degrado ambientale del nostro territorio, a causa  dell’utilizzo innaturale e mortale dei nostri contesti agricoli, inondati di balle di rifiuti organici. L’opera è stata collocata il giorno 15 dicembre nell’area antistante il Santuario dell’Annunziata di Giugliano, in provincia di Napoli, dove resterà fino al 10 gennaio 2008.
L’artista Pino Faiello, coadiuvato per la parte progettuale dall’architetto Vincenzo Maisto, ha innalzato una piramide di 6.50 metri, costituita da balle di polistirolo “nastrate”, ovvero ricoperte da pellicola verde.
L’interno delle balle è irreale, polistirolo riempitivo, leggero e superficiale, un “falso” eseguito per dimenticare l’infinto organico che ci inonda. L’esterno è reale, ricordato attraverso l’utilizzo della vera pellicola verde delle ecoballe, che copre, comprime e nasconde tutto il nostro degrado quotidiano.
L’altezza oscura e la presenza dolorosamente familiare dell’installazione è spezzata, da alcuni squarci che trattengono e spingono contemporaneamente corpi straziati di innocenti.  Un limbo inquieto al quale il nostro sguardo purtroppo è abituato. Il verde della pellicola è una benda per la nostra coscienza, la quale non vedrà più la morte che le affidiamo. L’opera rappresenta la responsabilità intima di chiunque vive, calpesta, usa o abusa un’unica linfa terrena. Ogni singolo blocco è posto come differenza dell’umano agire.
Svetta in alto una Croce con un Cristo, conficcata con forza, quale speranza e simbolo di un popolo che crede e vuole vivere con armonia e rispetto. Un Cristo che partecipa dell’umano agire e usurpare, trascinato da chi vuole manifestare contro i suoi simili ingrati, che non rispettano l’amica terra.
ECO-BALLA è un’installazione costruita con rabbia, diretta ai selvaggi che inquinano la nostra “signora” terra. E’ stata innalzata con la forza del disaccordo di tanti. La sua grande dimensione riflette la sensazione totale e perenne di essere noi stessi avvolti, quasi asfissiati, dalle scelte sbagliate, di chi coltiva solo interessi individuali, espandendo invece nel territorio di tutti, danni permanenti, ricoprendo migliaia di ettari di buon terreno agricolo, di ecoballe.