‘A scigna e ‘o strummolo

‘A scigna e ‘o strummolo




Molto diffuso e praticato dai ragazzi con una certa perizia era il gioco della trottola, che era denominata ‘a scigna oppure ‘o strummolo. La differenza sostanziale della duplice denominazione stava nella grandezza e nella forma di questo giocattolo di legno molto duro, di pioppo o di faggio, costituito a sezione conica e provvisto di una punta di metallo che ne facilitava il movimento rotatorio dopo essere stato avviato.

La scigna era più piccola e di solito si avviava imprimendole il moto con le mani. Lo strummolo, rifinito con maggiore perizia artigianale, era dunque più grosso e per questo permetteva di essere avviato con una cordicella che vi si avvolgeva attorno e che veniva tirata con uno strattone mentre lo si lanciava a terra. Ma questa era un’operazione molto difficile da realizzare bene, ed erano pochi i ragazzi esperti, capaci di avviare in questo modo lo strummolo. Il cordino era legato ad una assicella, che ne governava il movimento ed aumentava la potenza della frustata che serviva a trasmettere altro moto alla scigna ed allo strummolo allo scopo di farli continuare a girare il più a lungo possibile. L’estremità libera del cordino, detto anche funicella oppure scurrïato, era annodata per appesantirla e per non farla sfilacciare.

I ragazzi si divertivano con lo strummolo, gareggiando in questo modo, per dimostrare di essere più capaci degli altri a mantenerlo in movimento.