Grande successo della * Primavera musicale

Grande successo della * Primavera musicale




Grande successo per l’iniziativa della Pro Loco di Giugliano

Libertango di Piazzolla chiude La Quinta Primavera Musicale

I concerti si sono svolti nella Cappella Maria SS Della Pace

Il terzo appuntamento ha visto l’esibizione di Francesco Scelzo: un a/solo di Chitarra che ha mandato in visibilio tutti i presenti convenuti nella Cappella Maria Santissima Della Pace la sera del 24Maggio.

La Cappella, gremita fino all’inverosimile, è la location che ha ospitato i “recital” proposti dalla Pro Loco città di Giugliano in onore della Madonna Della Pace.

Dicevamo di Francesco Scelzo: il giovane chitarrista, fin dalle prime note, ha dato dimostrazione della sua tecnica mostruosa, di chiara formazione classico/jazzistica, quando ha aperto il concerto riallacciandosi proprio allo stile Manouche, noto come Gipsy Jazz e/o Gipsy Swing.

Si parte con il cubano Roland Diaz per poi spaziare da Eric Satie a Jean Moreira, ma dando spazio ai grandi del Jazz come Django Reinhardt e Dizzy Gillespie; e questo la dice lunga sulle influenze del Nostro.

Altro grande proposto il brasiliano Augustin Barrios, e l’inarrivabile Astor Piazzolla di cui ha eseguito Primavera Portena ed Inverno Porteno.

Gli applausi hanno sottolineato il virtuosismo ben percettibile di Francesco Scelzo, che ha spesso ringraziato i presenti durante la sua splendida esibizione, e che ha pensato di chiudere con Antonio Carlos Jobim, del quale ha riproposto: A Felicidade, incantevole arpeggio sulle liriche di Vinicius De Moraes, che ha un inizio struggente: “La tristezza non ha fine – felicità sì. La felicità è come la goccia di rugiada su un petalo di fiore – brilla silenziosamente dopo un leggero oscillare. E cade come una lacrima d’amore…”.

Si chiude, con enorme dispiacere, con A Night In Tunisia, un modello di riferimento per ogni JazzMan di vaglia; una composizione del 1942 di Dizzy Gillespie, che trova la sua massima espressione nell’esecuzione di un mostro sacro qual è Charlie Parker.

La Standing Ovation finale ha “costretto” il virtuoso Francesco ad un bis, con il quale ha definitivamente salutato gli avventori.

Che dire? Raramente, e ne abbiamo viste e sentite a vagonate, ci siamo imbattuti, noi giuglianesi, in una performance di siffatta qualità stilistica, che ha riscaldato la serata e gli animi soprattutto, nonostante … Mala Tempora Currunt Sed Peiora Parantur.

Il quarto, e purtroppo ultimo, appuntamento ha visto l’esibizione del: Quartetto Di Clarinetti; hanno suonato per noi: Gessica Viviani, Antonio Puzone e Giuseppe Di Maio, ai Clarinetti; mentre al Clarinetto Basso era Giulia Barbella.

Alla fine di questi concerti  riflettevo di come così tanti giovani, talvolta adolescenti, si accostano alle Arie classiche, per eseguire brani di Brahms, Mozart, Strauss, Grieg e tanti altri giganti del genere; pensavo: chissà se nelle loro camere, oltre alla musica da Camera, ogni tanto ascoltano del Rock, del Jazz o, per andare oltre, musica Country o Folk. Chissà!

Quello che va sottolineato, senza dubbio, è la bravura di tutti coloro che hanno colorato di note la Cappella Maria SS Della Pace. Di questo dobbiamo ringraziare il M° Umberto Zamuner che li ha portati a suonare e fatti conoscere.

I quattro moschettieri del Clarinetto hanno aperto con: Aria Scndinava, di Joseph Zemp, per poi passare alla Danza Hungara di Johannes Brahmas, pianista, compositore e direttore d’orchestra. A seguire il: Coro Di Zingarelle, di Peppino Verdi; la Suite del Peer Gynt, di Grieg, che comprendeva: Il Mattino, La Morte Di Ase, La Danza Delle Anitre e Nell’Antro Del Re Della Montagna; possiamo ben dire di aver visto le anatrelle passeggiare all’interno della Cappella.

Ed ancora: Palladio, che prende il nome dal celebre architetto Andrea, di Karl Jenkins; poi tocca a Johann Staruss (junior) per le sue: Tritsch Tratsch Polka, composta per Pianoforte ma qui magistralmente eseguita; e Perpetuum, uno Scherzo in continuo movimento. Inoltre: Red Rag, di Justin Wildridge, celebre anche per apprezzate colonne sonore.

Ed infine il gran finale. La Marcia Alla Turca, che tutti più o meno abbiamo almeno una volta ascoltata, del genio Mozart; e l’estasi liberatoria e catartica di Astor Piazzolla con il Libertango. Gli applausi sono scroscianti ed il Bis è d’obbligo.

Si chiude con la signora Zamuner che consegna le medaglie ricordo ai ragazzi, e con il Presidente Mimmo Savino che, con la targa al Maestro appena rientrato da Cipro per il Festival di Bellapais dove sorge una abbazia gotica spettacolare, chiude questa Quinta Primavera Musicale, con la speranza e l’augurio che, come spesso accade, non restino incontri per cuori solitari e non passino decenni prima di ripetere la magnifica esperienza.

Sono quasi le ventuno e a Giugliano la primavera è sempre silenziosa.

Filippo Di Nardo