La Chiesa di San Nicola risale probabilmente agli inizi del XIV secolo. Nel corso della sua storia questo edificio, dedicato al culto del Santo protettore di Bari, ha conosciuto demolizioni e radicali trasformazioni, assumendo solo alla fine del XIX secolo l’aspetto odierno. Un primo importante intervento sulla struttura della Chiesa venne fatto alla metà del XIV secolo e coincise con l’elevazione a parrocchia dell’originaria cappellania di San Nicola. In quell’occasione, per venire incontro alle mutate esigenze, la vecchia struttura venne abbattuta per fare posto ad una più grande. Agli inizi del Seicento poi, in concomitanza con alcuni lavori di ripavimentazione, tutto quanto l’orientamento della Chiesa venne cambiato e l’ingresso principale, che allora si affacciava sull’attuale via Colonne, venne murato per aprirne uno nuovo, più grande e volto a mezzogiorno.
I marmi per l’edificazione del nuovo portale vennero prelevati nel 1615 dalle rovine della rocca di Cuma. Alla luce di ciò esso assume una grande importanza, costituendo una delle poche testimonianze dell’antica colonia greca giunte intatte sino ai giorni nostri. Nel 1891, per la necessità di allineare la strada e di costruire i binari della tramvia provinciale, il campanile venne abbattuto e ricostruito in seguito in stile neoromanico dal maestro giuglianese Giuseppe Camerlingo.
La pianta della Chiesa richiama un modello diffuso a Napoli in quel periodo, con vasta aula unica ed abside rettangolare coperto da una volta.
Il portale immette, dunque, in un’ariosa navata coperta da un pregevole soffitto ligneo a cassettoni (al centro “San Nicola” di Vincenzo Galoppi, 1886) e aperta sul presbiterio da un alto arco trionfale a tutto sesto.
Una particolare menzione merita il fonte battesimale che si può osservare nell’ultima cappella a sinistra della navata. In questa piccola vasca, probabile riadattamento di un sarcofago di epoca romana, il 15 febbraio 1556 venne battezzato Giovan Battista Basile, uno dei più illustri esponenti della letteratura barocca in Italia, autore de “Lo cunto de li cunti”, la raccolta di fiabe da cui hanno preso ispirazione tutti i favolisti europei dell’Ottocento.
Recentemente il Comune ha realizzato alcuni lavori, quali il rifacimento delle scale, dell’ingresso e dello spazio antistante.