Buon compleanno Italia
Nell’ambito delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia svoltesi in ogni parte della penisola, la Pro Loco Città di Giugliano in Campania ha commemorato con un gesto di forte valenza artistica e simbolica la giornata dell’unione nazionale.
Quale miglior occasione, infatti, per far sventolare il Tricolore, simbolo che unisce e accomuna tutto il popolo italiano? Proprio per questo Mimmo Savino, presidente della Pro Loco, ma prima di tutto pittore di lungo corso e carriera, ed il giovane artista Pino Faiello hanno ideato una performance artistica svoltasi tra grande curiosità nella piazza antistante la sede della Associazione. Su di un telo di imponenti dimensioni, i due artisti hanno infatti dipinto una immensa bandiera nazionale; bandiera che è stata poi issata ad oltre dieci metri di altezza tra il risuonare incessante ed evocativo dell’inno di Mameli. Tale significativa performance, che per foga e capacità di coinvolgimento dei presenti ha richiamato alla memoria gli happening di grandi artisti degli anni Settanta, è stata chiamata, e non poteva essere altrimenti, Buon Compleanno Italia.
Nel tanto vuoto che ha caratterizzato i festeggiamenti giuglianesi dell’unità d’Italia; un vuoto in cui risaltavano nella loro fumosità, le poche e discutibili manifestazioni poste in essere con sciatteria dall’Amministrazione Comunale, l’iniziativa della Pro Loco si è dunque distinta per originalità e per valore simbolico. Essa, inoltre, si è rivelata singolarmente profetica, ponendo al centro quel Tricolore che il presidente Napolitano, nel suo discorso alla Camera tenuto nel tardo pomeriggio del 17 marzo, ha più volte sottolineato essere il vero cuore simbolico del nostro paese.
In pieno spirito volontaristico, poi, l’istallazione di Savino e Faiello è stata realizzata interamente a spese delle Pro Loco, che nulla ha ricevuto del congruo finanziamento col quale sono state realizzate le eteree manifestazioni ufficiali a Giugliano.
Quando si dice: fatta l’Italia, poi ci siamo fatti gli italiani.
R.M.