GIUGLIANO. È avvenuta alle 16:30 la cerimonia di ringraziamento da parte della cittá al N.T.P.C dell’Arma dei Carabinieri di Ancona, artefici del ritrovamento dei dipinti di Pacecco De Rosa trafugati nel 1998. Nella sala consiliare gremita di autoritá civili, militari e religiose, il professor Tobia Iodice ha illustrato le meraviglie del 600 e raccontato le varie fasi del ritrovamento. “Queste opere sono due assoluti capolavori degni essere esposti nei musei di tutto il mondo. In molti avevano dimenticato questi dipinti ma non è stato così per i rettori M.Pugliese e Mons.Ronca, per la proloco e Mimmo Savino che hanno continuato a pregare affinchè la Chiesa di Santa Sofia riavesse il suo patrimonio”. Queste le parole del professore Iodice che ha poi passato la parola al primo cittadino Antonio Poziello. “Ringraziamo chi oggi ci restituisce il nostro patrimonio. L’intento è quello di rivalorizzare la storia della città, presto inizieremo i lavori nella Chiesa Collegiata di Santa Sofia e nelle altre Chiese per tutelare ciò che ci appartiene” afferma il sindaco di Giugliano. Dopo la consegna della targhe all’arma dei carabinieri, alla moglie del professore Pacelli, studioso e appassionto d’arte, al colonnello L.Cortellessa, al generale Cavallo, è avvenuta la processione verso la Chiesa di Santa Sofia.
Così come avvenne nell’aprile del 1622 un solenne corteo ha attraversato il Corso Campano. Congreghe, associazioni, autoritá civili, militari, religiosie, cittadini, il comitato festa San Giuliano Martire, guidati dal vicerettore Don Fabio Ruggiero e accolti dall’Azione Cattolica San Gerardo Majella hanno consegnato della mani di S.E.Mons.Spinillo e del rettore Mons.Ronca i due dipinti rubati dalla cappella del Santo Patrono. Un momento di festa emozione e orgoglio per tutti i presenti che hanno riempito la Chiesa di Piazza Matteotti e ascoltato le parole del Vescovo Spinillo: ” È giusto che si faccia festa. Oggi Abbiamo la necessità di ascoltare ciò che l’arte esprime. I volti raffigurati oltre all’inestimabile valore ci comunicano qualcosa di prezioso.
Noi non possiamo guardare il futuro senza conoscere il nostro passato. Dietro ogni opera d’arte c’è oltre alla bravura dell’artista il tessuto e l’interpretazione della societá del tempo. I nostri antenati quando hanno commissionato le opere d’arte hanno chiesto di mettere in risalto qualcosa del tempo nel quale erano chiamati a vivere. Attraverso l’arte entriamo in dialogo con il pensiero di fede dei nostri padri e ci proiettamo attraverso la fede verso il futuro”.
Al termine della cerimonia S.E.Mons. Spinillo ha presieduto la solenne Celebrazione Eucaristica che ha dato inizio ai festeggiamenti di San Giuliano Martire patrono della cittá.