Ancora una volta il settembre giuglianese si chiude con un appuntamento da non perdere e che ricorda una delle pagine di storia più tristi e dolorose della città. Come ogni anno , infatti, la Pro Loco e l’Amministrazione Comunale vogliono commemorare quel trenta settembre del 1943, quando tredici civili innocenti vennero catturati per le strade dai soldati tedeschi che occupavano la città e uccisi in Piazza Annunziata. Cadevano così quelli che sarebbero stati ricordati come i “Tredici Martiri di Piazza Annunziata” vittime della feroce rappresaglia nazista per l’uccisione di un soldato tedesco; episodio questo i cui contorni non sono ancora oggi ben chiari. Per martedì, ad esattamente sessantasette anni da quel tragico evento, è prevista una messa di suffragio per i caduti che sarà celebrata alle ore 17.30 presso la Chiesa dell’Annunziata. La cerimonia sarà officiata dal rettore don Vincenzo Apicelli . Immancabile anche la partecipazione delle autorità civili che, dopo la funzione religiosa, deporranno corone di alloro sotto la lapide dedicata alle vittime del trenta settembre e incastonata nella facciata dell’ex ospedale. Una consuetudine che negli anni precedenti è stata accompagnata anche da altre significative manifestazioni, quali convegni e proiezioni che però quest’anno, vista la concomitanza tra la data dell’anniversario e la giornata infrasettimanale, non si terranno. A poche settimane, quindi, dalle vibranti parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, anche l’amministrazione comunale di Giugliano, guidata da Giovanni Pianese, ribadisce l’importanza della memoria dei fatti di sangue che straziarono l’Italia dopo l’armistizio dell’otto settembre 1943; una memoria che a più di mezzo secolo di distanza non può che essere condivisa da tutte le forze politiche. Tornando all’appuntamento di giovedì la santa messa, cui certamente parteciperanno anche i sacerdoti delle parrocchie cittadine, sarà celebrata in quella stessa chiesa che fu teatro di quella miserabile azione. Nel santuario dell’Annunziata, infatti, si era stanziata la compagnia tedesca che controllava Giugliano e che aveva trasformato il mirabile tempio cittadino in un luogo di osceno bivacco. Nei ricordi delle persone più anziane, testimoni oculari di quei giorni, sopravvivono ancora le immagini delle carogne di animali uccisi e lasciate ad insozzare i preziosi marmi della chiesa e soprattutto la memoria della mitragliatrice che spuntava dall’oculo di ventilazione sul tetto dell’Annunziata, puntata verso le colonne di Giugliano, da dove ci si aspettava sarebbero giunte le truppe americane. Su quel sagrato furono lasciati i corpi innocenti di quei tredici giovani, colpevoli solo di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato.