ANTICHI MESTIERI GIUGLIANESI*
Conciambrelli, artigiano professionista nel mestiere di aggiustare e riciclare gli ombrelli;
‘Mmolaforbice, arrotino che si occupava di rifare il taglio alle forbici e ai coltelli;
Conciapiatti, provetto artigiano che riparava le stoviglie e i contenitori di creta smaltata;
Conciatiane e stagnaro, l’artigiano che riparava le pentole di rame e di alluminio, invece lo stagnaro era colui che rifaceva i fondi delle pentole e dei tegami di rame, sgrassandoli, ripulendoli;
‘Mpagliasegge, colui che intrecciava vimini e paglia per riparare o costruire i sedili delle sedie;
Ferracavallo, ovvero il maniscalco, era colui che lavorava a colpi di martello le barre incandescenti per piegarle e modellarle a forma di ferro di cavallo ,che poi inchiodava sotto gli zoccoli dei quadrupedi;
Fabbro, esercitava quasi sempre il mestiere in una specie di spelonca con pareti e soffitto annerite dal fumo della forgia;
Bottaio, era un’esperto maestro d’ascia , si occupava di costruire botti, tine, cupielli e barili, che poi teneva esposti pieni d’acqua per verificare la tenuta impermeabile delle doghe;
La capèra, pettinatrici che ogni giorno puntualmente , si recavano a casa delle loro clienti abituali;
Scarparo, era provetto artigiano che fabbricava le scarpe a richiesta della sua clientela;
Solachianiello, si occupava della riparazione delle scarpe;
*Notizie tratte dal libro “Giugliano anni ‘50” di Emmanuele Coppola – edizioni Escuela