All’uscita dell’asse mediano di Giugliano , ben visibile dal cavalcavia della strada , si trova questa masseria-villaggio ubicata lungo un viottolo di campagna a poca distanza dall’antico tracciato della via Consolare Campana che da Pozzuoli arrivava a Capua , oggi seminascosta da capannoni e caseggiati della zona; Il toponimo Palmentiello o Parmentiello è abbastanza diffuso nel meridione e nel napoletano in particolare e deriva da attrezzature usate per la produzione del vino ;
Anche questa masseria per le sue dimensioni può essere considerata un piccolo villaggio, la tipologia è settecentesca con casa padronale , alloggi per i braccianti, il pozzo nella corte anteriore , la porta passante con volta a botte che dava sui campi coltivati con i resti di qualche stemma nobiliare , la tessitura muraria della facciata ad ovest arricchita dalla trama traforata delle piccionaie , le finestre porte e portali sono arricchite da imbotti in pietra , e sono ancora visibilI le grate lignee con disegno romboidale ;
Di questa masseria non si conoscono precise notizie sulla epoca di fondazione , secondo Antonio Pirozzi nel 1400 circa era nella disponibilità del monastero di Santa Chiara di Napoli , ci sono però documenti che attestano che intorno al 1450 era di proprietà del monastero di San Martino di Napoli mentre alcuni dei terreni circostanti erano nella disponibilità del monastero di Sant’Aniello a Napoli , nel 1753 al catasto Onciario di Giugliano la troviamo citata per ben 13 volte , nel 1800 Agostino Basile ci dice che i possessori della masseria prima erano i Signori Gilardo di Giugliano , poi passò con tutti i terreni annessi alla Casa degli Incurabili di Napoli che a sua volta la concesse in enfiteusi ai Sig. Di Stazio di Mugnano ;
Oggi non conosco chi siano i proprietari , certamente il complesso versa in stato di abbandono con il tetto in parte crollato , e all’interno del corpo principale di fabbrica dove sono cresciuti degli alberi si sta sviluppando anche l’ennesima discarica ;