ll 17 marzo 1807 Giuseppe Napoleone Bonaparte , re di Napoli dal 1806 sino al 1808 ed a tale carica nominato dal fratello imperatore dei francesi, emana il decreto per la distruzione dei cinghiali nei territori di Licola, Varcaturo e Fusaro.
Potrebbe essere una notiziola ritrovata tra le curiosità inerenti la nostra terra invece è l’indicatore della evoluzione, in negativo, che il nostro territorio ha subito.
Passando,oggi, tra le nostre strade o percorrendo la Domitiana nel tratto tra Lago Patria e Cuma mai verrebbe in mente l’immagine di distese di ortaggi e grano oggetto di attenzione famelica di branchi di cinghiali provenienti dai retrostanti boschi che occupavano parte del territorio della odierna Qualiano e
dell’odierno Monteruscello.
Eppure quelle distese di grano e ortaggi sono rimaste al loro posto sino agli anni 70 del secolo scorso e rimangono nella mente di quanti, allora giovani, andavano a bagnarsi nelle acque di Licola attingendo, nel pomeriggio, a piene mani , dal fondo sabbioso, grandi quantitativi di telline con le quali preparare , al ritorno a casa, un fumante piatto di spaghetti con quei frutti di mare.
Piano piano, con una accelerazione pazzesca, ai danni prodotti dai cinghiali si sono sostituiti i danni prodotti dai cinghialoni in doppio petto che hanno cementificato la costa, scavato laghetti per attingere la sabbia, e ridotto il mare in un coacervo di rifiuti chimici.
Pio Iannone