VINCY 46 PRESENTA LE SUE “LIRICHE GIUGLIANESI”

VINCY 46 PRESENTA LE SUE “LIRICHE GIUGLIANESI”




Venerdì 25 ottobre presso la sala conferenze “On. Esterino Mallardo ” alle ore 18.30

Presentazione del volume di poesie “Liriche Giuglianesi con Giovanni Bottone,Tobia Iodice e Teresa Barretta. Sarà presente l’autore e l’editore 

Presentazione di
“VERSI DI VITA E DI AMORE”

Venerdi 25 ottobre 2019, alle ore 18.30, nella sala “Avv. Esterino Mallardo” della Pro-Loco di Giugliano in Campania, è stato presentato il libro del concittadino #Vincenzo #Di #Fiore:
“VERSI DI VITA E DI AMORE:
Al termine del mio intervento introduttivo, come moderatore dell’incontro, ho, cortesemente, chiesto al prof. #Tobia #Iodice di svolgere la relazione di presentazione del libro.
Significativo l’intervento dell’editore, #Giuseppe #Branca, circa rilevanti problematiche del settore.
L’ attrice #Teresa #Barretta ha declamato, in modo impeccabile e con passione, una poesia di Di Fiore.
La relazione di Iodice, (che allego al termine), è stata straordinaria, suggestiva, non esito a dire: eccellente!
Credo che Di Fiore, nella vigilia, non abbia ipotizzato una presentazione migliore.
Qui lo ringrazio ancora; lo ringrazio per i ricordi e le tradizioni scomparsi che rievocano le sue poesie, ed anche per le civili contestazioni; ringrazio il coraggioso editore, Giuseppe Branca, l”attrice Teresa Barretta, il Presidente della Pro-Loco, #Mimmo #Savino e, per le suggestioni che ci ha offerto, Tobia Iodice.
Quanto segue è una sintesi del mio intervento introduttivo:

《L’obiettivo fondamentale che la Pro-Loco di Giugliano in Campania persegue e insegue da moltissimi anni è di proiettare un #faro di #luce sul “#bello” e sul “#buono” che accade in Città, ed anche nella regione, che spesso sfugge non solo alla nostra attenzione, ma anche agli organi di informazione; proiettati, come siamo alla diffusa contestazione, alle recriminazioni, e molti, come è ampiamente noto, all’odio e a terribili ingiurie, promosse da profeti di #sventure, che riscuotono anche un successo nazionale e internazionale, ma sono esperti, esclusivamente, di ogni genere di nefandezze.
Indiscutibile testimonianza di questo costante impegno del presidente della Pro-Loco, prof. Mimmo Savino, sono il premio #San #Giuliano, giunto quest’anno alla 17* edizione, e il premio alla carriera #Giovani #Battista #Basile, alla 13* edizione: riconoscimento offerto a personalità del nostro territorio che si siano distinte, a livello nazionale e internazionale, nelle scienze, arti, letteratura, musica, impegno sociale.
Lo scorso 17 ottobre, per la prima volta, con grande compiacimento e gioia, il premio G.B. Basile è stato consegnato ad una nostra concittadina, la signora #Anna #Pirozzi, soprano, che ha già calcato i palcoscenici dei più prestigiosi teatri lirici di tutto il mondo ed è ritenuta, dal grande maestro #Riccardo #Muti, la più grande cantante lirica di questo tempo.
Il premio “San Giuliano” viene offerto a tutti i giovani concittadini che abbiano conseguito la maturità con il #massimo voto, e ai concittadini che abbiano conseguito la laurea con 110 e lode! Quest’anno sono stati premiati, per la maturità, 26 studenti, e per la laurea 16 studenti.
Per altre innumerevoli iniziative culturali, sociali, artistiche, la Pro-Loco di Giugliano in Campania si colloca ai #vertici delle Pro-Loco d’Italia.
In questa particolare sera e in questa sede non potevo omettere quanto ho desiderato, doverosamente, ricordare.
Ora siete qui venuti, e vi ringrazio molto, per parlare delle poesie di Vinci 46, pseudonimo di Vincenzo Di Fiore.
Molto meglio di me vi dirà di queste suggestive poesie, tra poco, il prof. Tobia Iodice.
Desidero aggiungere una sola nota, un solo ricordo.
Giugliano in Campania è stata, anche, una città di scrittori e poeti. Questa mia affermazione potrà, forse, sorprendere coloro che non li conoscono, o ne conoscono soltanto qualcuno. È evidente che mi riferisco non soltanto ai maggiori e celebri Giovanni Battista Basile, Fabio Sebastiano Santoro, Agostino Maria De Carlo, ma a #tanti #altri #concittadini che con romanzi, poesie, saggi, ricerche storiche, sociali, pedagogiche, economiche, hanno offerto, negli anni, un significativo contributo.
I numerosi libri che vedete su questo tavolo sono soltanto una parte della loro produzione; li ho portati come un semplice ricordo ed un omaggio ad essi rivolto, ed anche perché nel vederli si fa prima che ad elencarli. Ricorderò soltanto qualcuno di questi autori con l’auspicio che la Pro-Loco promuova una rassegna degli stessi: Luigi Argiulo, Tommaso Cuciniello, Mariano Paolozzi, Italo Micillo, Pasquale Di Lauro, Antonio Scialò, Mario Taglialatela, Vincenzo Palma, Esterino Mallardo
Ma non posso, infine, non ricordare, con vero piacere, due autori presenti stasera con noi: Emmanuele Coppola e la sua ampia produzione socio-storiografica e Tobia Iodice che ha pubblicato di recente il suo quarto saggio letterario su D’Annunzio, che è già stato presentato con grande favore a Pescara e in altre città.
Questo ricordo di scrittori concittadini mi permette di poter affermare che la poesia di Vincenzo Di Fiore è certamente una “rosa”, ma non è una rosa sbocciata per incanto in un arido deserto, ma su un terreno fertile già da molti, moltissimi anni.
Si è comunque “eredi” e destinatari, nel bene e nel male, di tutto quanto ci precede e ci circonda.
Sono sicuro che Vincenzo custodirà nel suo cuore gratitudine e ammirazione per i suoi colleghi concittadini che lo hanno preceduto, dedicando anche ad essi, forse, domani, una poesia!
Grazie!》 G. B.

RELAZIONE DI Tobia Iodice

《Il 12 dicembre 1975, in occasione della consegna del Premio Nobel per la Letteratura che gli era stato assegnato, dinanzi al re e ai membri dell’Accademia di Svezia che gli avevano conferito il prestigioso riconoscimento, Eugenio Montale pronunciò un discorso intitolato: “È ancora possibile la Poesia?”. Dopo aver fatto una mirabile disquisizione sulla consunzione del linguaggio dovuta al proliferare dei mezzi di comunicazione di massa (e pensare che si era solo nel 1975, quando internet, social network e quant’altro fa oggi la nostra quotidianità erano ancora lungidal venire), Montale così concludeva: Avevo pensato di dare al mio breve discorso questo titolo: potrà
sopravvivere la poesia nell’universo delle comunicazioni di massa? È ciò che molti si chiedono, ma a ben riflettere la risposta non può essere che affermativa. Se s’intende la così detta belletristica è chiaro che la
produzione mondiale andrà crescendo a dismisura. Se invece ci limitiamo a quella che rifiuta con orrore il termine di produzione, quella che sorge quasi per miracolo e sembra imbalsamare tutta un’epoca e tutta una situazione linguistica e culturale, allora bisogna dire che non c’è morte possibile per la poesia. In un’epoca in cui i mezzi di comunicazione di massa erano ancora“rudimentali” rispetto ad oggi, in cui la televisione non aveva che pochi
canali, in cui Internet non era nemmeno fantascienza, Montale individuava l’unica forma possibile in cui la Poesia poteva ancora sopravvivere: quella in cui essa si conferma frutto di solitudine e di accumulazione. Proprio come la poesia di Vincenzo Di Fiore, che è poesia lenta, non gridata, non esibita. Una poesia di resilienza, cioè che incarnarla capacità di resistere psicologicamente ad un evento traumatico. La poesia di Di Fiore sostanzia
proprio questo tipo di messaggio: la capacità di questa nostra terra, di questa nostra città di non soccombere alle tenebre, ai mali che sempre più tenacemente la afferrano e tentano di soffocarla.》 T. I.