Palla a muro

Palla a muro




Giocavano con la palla soprattutto le ragazze, evidenziandola loro bravura nelle leggiadre evoluzioni che si accompagnavano alla recita del verso corrispondente ad ogni lancio. La giocatrice di turno si disponeva distante un paio di metri dal muro e su questo effettuava il lancio per ricevere la palla di rimbalzo, stando attenta a non effettuare un tiro corto o troppo vigoroso che non le avrebbe consentito di riprendere la palla con le mani, senza farla cadere a terra.

Si è detto che ad ogni lancio della palla si accompagnava la recita di un breve verso; questo enunciava il modo di raccogliere la palla ritorno o di muoversi mentre questa rimbalzava sul muro. Ricordiamo i versi che regolavano, in ordine, il gioco della Palla al muro:

1) Mi muò, ovvero “mi muovo “.

2) Muovermi; si muovevano le mani simulando un arrotolamento.

3) Senza muò, ovvero “senza muovermi “; si restava fermi sui piedi a raccogliere la palla, senza muovere il busto, ma soltanto un poco le mani; questo significava che il tiro doveva essere abbastanza preciso.

4) Una mano; si raccoglieva la palla con una sola mano.

5) Batto le mani; si battevano le mani, un solo colpo, appena lanciata la palla verso il muro e mentre questa ritornava di rimbalzo.

6) Giravolta; si faceva una evoluzione, dopo il lancio.

7) Un piede; si lanciava e si raccoglieva la palla stando in equilibrio sudi un solo piede.

8) Batto un piede; si batteva un piede a terra lanciando la palla.

9) Bacio le mani (o “Un bacio”); ci si dava un bacio sulle dita unite dopo il lancio.

10) Tocco la terra; si toccava terra con una mano dopo il lancio.

Completato il gioco con la recita di tutti i versi nel modo descritto, se ne completava la prosecuzione rendendo più difficile il recupero della palla, imponendo il rispetto di una variante di base mentre si ricominciava da capo. Se, ad esempio, la variante era “Batto le mani “, si doveva accompagnare questo gesto alla recita e rappresentazione di tutti i versi.

Chi faceva cadere la palla, al proprio turno successivo ricominciava tutto da capo.