‘O ciuccio

‘O ciuccio




La cavallina a squadra si chiamava correntemente ‘o ciuccio, ed era più che altro una prova di agilità e di resistenza, secondo il ruolo che ogni squadra si trovava a giocare.

La formazione delle due squadre si faceva come per il Setteprete; in questo caso soprattutto bisognava equilibrare forza e resistenza, tenendo presente che un giocatore robusto poteva benissimo sopportare un peso, ma in quanto ad agilità poteva creare qualche problema alla squadra.

Le due squadre si dividevano in ciucci e cavalieri. I primi dovevano andare sotto e disporsi in fila, addossati l’uno all’altro poggiando mani e braccia sulla schiena di chi stava davanti; per evitare cedimenti, si potevano stringere le braccia a tenaglia attorno al bacino. Il capofila era appoggiato al muro.

Ogni cavaliere doveva saltare sul ciuccio ed avanzare sulla groppa per lasciare posto agli altri. I cavalieri potevano andare sotto a loro volta e diventare ciucci se non riuscivano a salire tutti in groppa per l’imperizia e la scarsa agilità di uno di loro, che non era riuscito ad avanzare per lasciare altro spazio alle sue spalle, oppure se uno di loro toccava terra con un piede o addirittura cadeva.

I ciucci rimanevano ancora sotto se qualcuno cedeva sotto il peso e se alla fine il caposquadra dichiarava che si poteva ricominciare daccapo, rendendosi conto che i cavalieri si erano bene assestati in groppa senza il rischio di poter cadere.