Il cummido

Il cummido




Un gioco che tendeva ad imitare la realtà degli adulti era il Cummido (o Cunnido), evidente alterazione del termine comida mutuato dalla lingua spagnola con il significato di cucina o pranzo. Il cummido rappresentava un’attività ludica che vedeva coinvolti quasi tutti i ragazzi del luogo, maschi e femmine. Si proponeva, dunque, di cucinare, e in tal senso ci si organizzava distribuendo gli incarichi. Ma si doveva ottenere la collaborazione preventiva e continuata delle mamme per avere la disponibilità degli alimenti da cucinare.

Ogni partecipante cercava di rimediare qualcosa: due pomidoro, uno spicchio d’aglio o di cipolla, un pizzico di sale, qualche patata, mezza tazza di olio, pasta di qualsiasi formato, un uovo, una melanzana, una pentola e una padella e quant’altro potesse servire per imitare e rendere al meglio la preparazione di un pranzo.

Raccolti gli ingredienti e gli attrezzi da cucina, si accendeva il fuoco tra due pietre, a ridosso del muro, per cominciare a far bollire l’acqua; su di un altro fornello improvvisato si preparava la salsa e si cuocevano l’uovo, le patate ed ogni altro alimento che ci si era procurato.

Le ragazze ricorrevano più spesso a consigliarsi con le mamme sulla gestione particolareggiata di tutte le operazioni. Così, mentre giocavano a fare la cucinella, apprendevano i necessari rudimenti per prepararsi a fare le casalinghe.

I risultati del cummido non erano di solito particolarmente apprezzabili; ma la soddisfazione bastava spesso per fare ingoiare i bocconi più indigesti.