Giocare con i tappi metallici

Giocare con i tappi metallici




I ragazzi giocavano anche con i tappi metallici delle bottiglie di birra e di altre bibite. Preliminare necessario per questo gioco era la cerca dei tappi, che veniva effettuata nelle strade, soprattutto nei pressi dei bar e delle cantine. Ogni ragazzo sperava di riempire le tasche dei pantaloni; ma non era poi tanto facile. I tappi costituivano un capitale da giocare e da incrementare, come le figurine e i catenielli, e rappresentavano comunque una sfida tra i ragazzi, perché nel gioco si evidenziavano le capacità di attenzione, di valutazione e calcolo delle distanze, di rischio e di autocontrollo gestuale.

Il collezionismo era sollecitato dalla varietà dei soggetti, perché i tappi si distinguevano in base ai nomi e alle marche delle bibite, ovvero di birre, aranciate, cocacola, gassose, chinotti, acque minerali. Pertanto, anche i tappi potevano acquistare un diverso valore di mercato, rapportato alla loro rarità, ovvero alla difficoltà di reperimento, e in tal senso costituivano elementi di scambio e di baratto.

Con i tappi si improvvisavano variopinti distintivi da appuntare sulle magliette sfidando i rimproveri delle mamme, perché in quel modo si rischiava di rovinare il tessuto. I tappi avevano allora un tondino di sughero incollato all’interno, che poteva essere facilmente rimosso. Pertanto, il tappo metallico diventava un distintivo,una medaglia poggiata sulla maglietta, ed il tondino di sughero all’interno veniva compresso e incastrato nel tappo imprigionando un lembo di stoffa.

I tappi si giocavano qualche volta al Mazzetto, con le carte napoletane, assumendo il valore virtuale dei soldi che non c’erano. Tra l’altro, quello con i tappi, era il modo più economico per giocare, perché non si spendeva niente per procurarli, se non la piacevole fatica di andarseli a trovare per strada.

Una variante al normale utilizzo dei tappi per giocarseli erano i tappi appiattiti, tali da somigliare alle monete; ma l’operazione di martellamento richiedeva pazienza e perizia, perché la circonferenza doveva risultare perfetta, o quasi, altrimenti questi tappi così ridotti perdevano il valore di scambio e di gioco. Ma il metodo più raffinato, ed insieme pericoloso, per schiacciare i tappi, in modo da renderli perfetti, era quello di allinearli sul binario in prossimità del passaggio del tram.

Vediamo, dunque, in che modo si giocava con i tappi, nel senso di divertirsi e di guadagnare in sostituzione del denaro. Le varianti del gioco erano molte, ispirate alla fantasia creativa dei ragazzi; ma alla base c’erano il Sottammuro, il Parauasolo, il Palmo e ‘nu ‘nzerracchio con la variante dello Strisciammuro, la Buca (o Fussetiello), lo Zicchetiello. Vedremo, tuttavia, che queste ultime varianti si giocavano preferibilmente con le biglie di vetro.