Chiesa Parrocchiale di Sant’Anna

Chiesa Parrocchiale di Sant’Anna




 

La Chiesa di Sant’Anna è una delle più antiche parrocchie di Giugliano: infatti documenti del 1300 ne testimoniano già l’esistenza. Nel corso degli anni è stata restaurata dai parroci succedutisi e dai fedeli; recentemente nuovi lavori di restauro, voluti da Don Tommaso Cuciniello, hanno portato alla luce un arco gotico e antichi affreschi. Sono poche le tracce che dall’esterno dell’edificio ne attestano l’antichità; tra queste, sicuramente le più importanti sono i due tronconi di colonna incastonati alla base del campanile provenienti dall’antica Liternum.

Entrati in chiesa ci si accorge immediatamente di quanto profondi furono gli interventi operati alla fine dell’Ottocento, nel grossolano tentativo di restaurarla ed abbellirla.

Unica testimonianza dell’aspetto primigenio dell’edificio è l’ampia cappella che si apre sul lato sinistro e in cui è visibile il frammento di un affresco degli inizi del XVI secolo raffigurante “Santa Caterina da Siena con ai piedi un Papa, un Cardinale ed una donna” (allegorie rispettivamente della Chiesa, del Clero e del Popolo).

Sempre sulla parete sinistra della navata è conservato un altro capolavoro dell’arte sacra giuglianese: “La resurrezione di Cristo” datata 1547 e realizzata dal pittore cosentino Pietro Negroni. Sulla parete destra, invece, si può ammirare la tavola raffigurante “La Circoncisione” di Fabrizio Santafede, che la dipinse nel 1591. Gli affreschi sulle campate delle volte e sull’arco trionfale sono invece opera del giuglianese Luigi Taglialatela, pittore e scenografo del teatro San Carlo di Napoli, che li realizzò alla metà degli anni Venti del secolo scorso.

L’imponente altare maggiore è dominato dalla nicchia ove è alloggiata la statua settecentesca di Sant’Anna. Lungo le pareti dell’abside si possono ammirare la tavole che compongono il polittico di Sant’Anna Metterza, sempre di Pietro Negroni, che le realizzò nel 1547.

Dalla porta che si apre sulla sinistra dell’abside si accede poi alla sagrestia circolare ed alla cappella della soppressa Congregazione del Monte di Pietà, che sorgeva proprio accanto alla parrocchia.