Archivi notarili di Giugliano nel 1500 e Catasto onciario del 1753




L’Archivio di Stato mi ha comunicato ( è una delle poche istituzioni italiane che lo fa ed in tempi brevi) che i faldoni inerenti il lavoro dei notai che formavano la curia di Giugliano nel 1500 sono molti. Il loro stato di conservazione non è dei migliori per cui non sono informatizzati e in molti casi neppure consultabili. Bisognerà effettuare una ricognizione per valutare quali potranno essere oggetto di studio. Questo, però, conferma la tesi della vivace attività economica della realtà giuglianese del secolo XVI e della ricchezza che fu alla base della riedificazioni delle chiese pubbliche, a settembre organizzo una visita in archivio per capire cosa si può consultare e ve ne renderò comunicazione.
Catasto onciario del 1753 .
Pensavo di essere alla fine del lavoro e stavo montando il testo corredato da schede e grafici quando il dottore Emanuele Coppola mi ha fornito i quaderni manoscritti del lavoro che fu compiuto negli anni 80 del secolo scorso da lui ed altre persone incaricate dall’assessore Salvatore Sciorio, prima, e dall’avv. Antonio Russo, poi, per conto dell’amministrazione comunale di Giugliano. Un lavoro da monaci certosini sulle “rivele” redatte dai cittadini ( una sorta di dichiarazione dei redditi). I dati che ho ricavato riguardano un enorme numero di ubicazioni delle residenze dei dichiaranti, omesse nel catasto finale per la gran parte, e il fenomeno del micro fitto o subaffitto di piccole porzioni di terreno. Queste ultime totalmente omesse nel report finale. Insomma un arricchimento di dati che renderà ancora più precisa la fotografia della realtà demografica ed economica della Giugliano del 1753.